Nel magnifico contesto della natura piu’ selvaggia spagnola, dalla mole imponente, scorre lento e all’apparenza pacifico uno dei fiumi piu’ importanti a livello mondiale, il Rio Ebro.

Scelsi questa meta, con permanenza settimanale, nei primi giorni di aprile, in quanto la mia voglia irrefrenabile di primavera e di pesce gia’ attivo non poteva piu’ aspettare, condizione che in italia si sarebbe trovata all’incirca un mese e mezzo piu tardi.

Non amo partire per nuove sessioni con terminali gia’ pronti, in quanto preferisco studiare sul posto, dopo un’accurata scandagliata, che materiali usare, visto e considerata l’ampia gamma di prodotti che offre GARDNER TACKLE.

Avendo a disposizione due canne, come da regolamento spagnolo, trovai due spot dove potevo trovare le baffute, uno in acqua bassa composto da un fondale a ciotoli con presenza di sassi di grossa taglia, e l’altro nell’immediata discesa corso del fiume, con un fondo composto da limo e qualche ramo di vecchia sedimentazione.

Due spot totalmente differenti, richiedono due montature altrettanto differenti, ma nella mia mente era gia’ tutto chiaro!

L’altissimo rischio di sfregamento ripetuto su roccia del primo spot fece cadere la mia scelta sul VIGILANTE da 45 lb, trecciato studiato apposta per queste situazioni, dall’alto potere anti abrasione.

Per il secondo spot, sempre a rischio sfregamento, ma con materiale piu morbido e meno tagliente quale il legno, il nuovo ULTRA SKIN da 35lb nella colorazione brown (trecciato inguainato morbido) avrebbe fatto sicuramente al mio caso.

Per quanto riguarda l’amo,essendo un affezzionato dei MUGGA, e dovendo partire dall’Italia con il mino indispensabile, mi portai solo le 3 misure di cui avrei avuto bisogno, ovvero size 2, 4, 6. La mia scelta a senso unico sui MUGGA CONTINENTAL deriva dal fatto che avevo bisogno di ami di cui gia’ mi fidavo ciecamente da anni, ami dall’alto potere ferrante sul labbro del pesce e dalla punta affilatissima.

Montature semplici ma efficaci non mi fecero perdere neanche un’abboccata. La scelta dei prodotti è stata quella giusta e molti esemplari si sono lasciati immortalare davanti alla macchina fotografica prima del loro rilascio.

Le esche utilizzate sul Fiume furono prevalentemente boiles ccmoore di generosi diametri, per esattezza le n-gage xp, in quanto il potere del black pepper e la loro altissima digeribilita’ in acqua fredda mi avrebbe dato una marcia in piu, ed infine pellet forato sia da pastura che da innesco, precedentemente lasciato in ammollo in olio di halibut, consapevole del suo potere idrorepellente, rallentando lo scioglimento di esso in acqua.

La sessione, come ogni volta, vola al termine. Un piccolo amaro in bocca lasciato dalle condizioni climatiche avverse, caratterizzate da forti venti, con raffiche fino ai 90 km orari, che mi hanno in molte occasioni ostacolato il regolare andamento della pescata. Consapevole del fatto che avrei potuto catturare di piu il mio saluto all’Ebro non è un addio, ma sicuramente un’arivederci e a presto.

Luca Tugnoli